NUOVO CORSO PER LE FONDAZIONI nella continuità della mission originaria

“Inizia un Nuovo Corso per le Fondazioni, nella continuità della mission  originaria”: ha esordito con queste parole, stamane, nella sua prima conferenza stampa, Enrica Salvatore, neo Presidente della Fondazione Tercas.

Come ho già avuto modo di sottolineare, giovedì scorso, nel mio breve  saluto di insediamento – ha quindi continuato –  in questi ultimi mesi dell’anno si stanno rinnovando i vertici di una buona parte delle 88 fondazioni italiane.

Credo che questo avvicendamento nei vertici costituirà una grande opportunità.

La intelligente lungimiranza di quanti sono stati alla guida delle fondazioni per tanti anni ha dimostrato chiaramente che si sono realizzate nel tempo strutture solide, ben radicate nel territorio e che son cresciute sia in termini di competenze specifiche che come istituzioni ben strutturate.

L’Acri (l’Associazione di categorie che le raggruppa) – ha affermato Enrica Salvatoreha dato un contributo significativo in questo senso, attivando sia iniziative di formazione dedicate agli operatori delle strutture, sia importanti momenti di scambio di best practice fra i membri degli organi delle fondazioni.

Le sue  Commissioniad una delle quali, quella sul WELFARE,  ho partecipato con entusiasmo e passione in questi ultimi  tre anni –  rappresentano un momento di confronto particolarmente efficace fra gli amministratori ed è lì che spesso nascono i progetti di sistema, coordinati dall’Acri.

Ed è  grazie proprio all’Acri, ed in particolare all’impegno straordinario del suo Presidente Guzzetti, che si è avviato, in questi ultimi tre anni, quel processo di autoriforma delle Fondazioni  – per adeguarle al mutato contesto storico, economico e finanziario – che ha portato all’approvazione, prima, della Carta delle Fondazioni (aprile 2012) e alla stesura ed approvazione, poi, nel marzo scorso, del Protocollo ACRI-MEF: (Ministero Economia e Finanze, organo di Vigilanza delle fondazioni)  una “messa a punto” – come è stato definito – dell’originario impianto normativo (costituito dalla riforma Ciampi del 1998/99 e dalle  successive modifiche) che introduce sostanziali novità in tema di governance e gestione.

Conf Stampa 23 nov 2015 (5)Si è quindi soffermata ad illustrare brevemente i passaggi più significativi del Protocollo che – ha sottolineato –  definisce in modo più analitico della legge i parametri di riferimento cui le fondazioni conformeranno i comportamenti, con l’obiettivo di migliorare le pratiche operative e rendere più solida la governance.

Con la sua sottoscrizione le Fondazioni hanno assunto l’impegno di osservare le regole contenute nel Protocollo, inserendole, ove occorra, nei loro Statuti. In questo la Fondazione Tercas ha anticipato i tempi avendo introdotto alcuni principi prima ancora che gli stessi divenissero cogenti con la sottoscrizione del Protocollo.

In particolare, per quanto attiene agli aspetti economici e finanziari, le Fondazioni si impegnano, tra l’altro, a:

  • Diversificare il portafoglio degli impieghi del patrimonio, al fine di contenere la concentrazione del rischio e la dipendenza del risultato della gestione da determinati emittenti, gruppi di imprese, settori di attività e aree geografiche. È previsto un limite quantitativo di un terzo dell’attivo patrimoniale per l’esposizione nei confronti di un singolo soggetto.
  • Evitare, nel rispetto del principio di conservazione del patrimonio, qualunque forma di indebitamento salvo il caso di temporanee e limitate esigenze di liquidità.
  • Non usare contratti e strumenti finanziari derivati salvo che per finalità di copertura o in operazioni in cui non siano presenti rischi di perdite patrimoniali.

Per quanto attiene alla governance, le fondazioni si impegnano, tra l’altro, a:

  • Definire limiti alla permanenza in carica dei membri degli organi, assicurando il periodico ricambio degli stessi, così mantenendo un elevato grado di responsabilità nei confronti del territorio.
  • Adottare procedure di nomina dirette ad assicurare la presenza del genere meno rappresentato e valorizzare il possesso di competenze specialistiche che garantiscano adeguati livelli di professionalità dei componenti degli organi.
  • Osservare regole di incompatibilità al fine di assicurare il libero ed indipendente svolgimento delle funzioni degli organi.
  • Conformare l’attività ad un ampio principio di trasparenza, declinato in regole puntuali che assicurino adeguata diffusione delle principali decisioni alla collettività di riferimento.

Il  neo presidente ha quindi concluso affermando: “Io credo che il lavoro che abbiamo di fronte  sarà improntato – nei prossimi mesi e nei prossimi anni – all’attuazione proprio dei principi definiti in questi due importanti documenti.