Le Ceramiche della Fondazione

LE CERAMICHE DELLA FONDAZIONE TERCAS
La Fondazione Tercas, nell’ambito delle attività istituzionali rivolte alla Valorizzazione e Conservazione dei Beni Artistici, ha colto l’occasione, nell’anno 2003, di acquistare una prestigiosa collezione di maioliche castellane di oltre 180 opere, che coprono un arco temporale di oltre tre secoli, a partire dai primi del Seicento fino alla metà del Novecento.

La collezione, vincolata nel 1995 dal Ministero dei Beni Culturali, contempla, in un unico corpus, anche un importante gruppo di porcellane appartenenti alle migliori produzioni italiane, europee ed orientali.

La raccolta – che arricchisce il patrimonio artistico di opere castellane già presente nella nostra provincia – è stata presentata al pubblico, insieme alle ceramiche di Castelli di proprietà della Tercas spa, in una Mostra che si è tenuta dall’8 dicembre 2005 fino al 6 gennaio 2006  nella sede della Pinacoteca Comunale in Viale Bovio a Teramo, con il patrocinio del Comune di Teramo, Assessorato alla Cultura ed ora è in esposizione permanente nei locali a Piano Terra di Palazzo Melatino, sede della Fondazione Tercas in Largo Melatini 17-23, a Teramo.

LE MAIOLICHE
Le maioliche della Fondazione Tercas, quasi tutte di Castelli d’Abruzzo, vanno dagli inizi del secolo XVII agli inizi del secolo XX, attraverso realizzazioni auliche e da parata soprattutto del miglior periodo barocco, con opere realizzate dai Grue, dai Cappelletti, dai Gentile, ecc.
Ad essi si affiancano opere altrettanto rappresentative, che danno alla collezione un’impronta particolare poiché attestante non solo la maiolica d’autore, ma tutta una produzione uscita dai laboratori castellani meno famosi che hanno, attraverso il loro operato, contribuito non poco alla fama di Castelli d’Abruzzo nel mondo.
La raccolta contempla anche maioliche d’uso, da spezieria, da farmacia, oppure legate alla devozione, ai costumi ed usi della vita quotidiana, rappresentativi di ogni ceto sociale.
La collezione contempla anche un piccolo gruppo di oggetti provenienti da altri centri abruzzesi come Bussi sul Tirino(PE), Torre dei Passeri(PE) e Rapino, oltre ad alcuni manufatti di ambito urbinate, di Lodi, Nove di Bassano, dell’Italia meridionale.

LE PORCELLANE
Il corpus delle porcellane esibisce superbi capolavori cinesi e giapponesi, con esempi
di produzione Imari e Satsuma, sovente raffiguranti scene desunte dai generi teatrali più seguiti. Ben rappresentati sono i centri europei più famosi come Meissen in tutti i suoi classici periodi, Sèvres e i centri del nord-Europa, attraverso oggetti contrassegnati dai marchi delle rispettive manifatture.
Anche le migliori produzioni italiane di Doccia, poi Richard-Ginori e Capodimonte sono presenti con oggetti imponenti e di ottima qualità.
Tale raccolta si attesta come un esempio raro, se non unico, del collezionismo di porcellane del centro-Italia che contempla una eterogenea gamma di produzioni, raccolte a partire dall’epoca in cui vi fu la scoperta, e l’avvento, della porcellana in Europa, a ricalco dell’Oriente che la produceva già da moltissimi secoli prima.