Il Presidente, Tiziana Di Sante, e’ intervenuta stamani all’Evento “UNICO GRAN SASSO: 22 Comuni in Rete per trasformare una visione in realtà”.

Evento in presenza presso l’Auditorium Parco della Scienza di Teramo per il rilancio e la valorizzazione dell’area del cratere sismico abruzzese 2016-2017.

“Tra i molteplici, innegabili meriti ascrivibili al Progetto Unico, il più rilevante è sicuramente quello di ribadire con forza e concretezza un concetto di TERRITORIO” – ha affermato il Presidente della Fondazione Tercas, Tiziana Di Sante iniziando il Suo intervento.

“Un concetto di Territorio – ha proseguito – (che dobbiamo in gran parte ad Alberto Magnaghi ed alla Scuola Territorialista ) che ha definitivamente archiviato una concezione esclusivamente spaziale , astratta e metrica”.

“Potremmo definire il territorio – ha affermato il Presidente Di Sante – “un organismo vivente”, un ecosistema in continua trasformazione, frutto di processi di evoluzione e contaminazione tra insediamenti umani e ambiente, natura e cultura.

D’altronde già l’etimologia di questo termine – ha proseguito – rinvia a verbi che indicano le attività dell’arare, del coltivare dunque all’agire, più che allo spazio.

Non possiamo comprendere il valore del progetto UNICO – ha affermato ancora il Presidente Di Sante – se non partiamo da questo concetto di territorio, mettendolo poi in relazione con quello di COMUNITA’ e RELAZIONE.

La comunità infatti si costruisce sulla memoria e l’identità, ma anche e soprattutto sulla consapevolezza di essere custodi di un territorio, dunque di un patrimonio comune naturale e culturale ; un patrimonio fatto  di paesaggi ,tradizioni , competenze, – ha continuato il Presidente Di Sante – ma anche di rispetto reciproco, inclusione e qualità del vivere.

La comunità si costruisce sulla presa di coscienza della responsabilità di custodire il passato, ma anche progettare il futuro – ha affermato il Presidente Di Sante.

Appare chiaro che non possiamo costruire una comunità se non costruiamo solide relazioni.

Non possiamo costruire uno sviluppo economico che rispetti e valorizzi l’uomo, se non torniamo a considerare le relazioni parte integrante e fondante anche del mercato.

Questa è la strada che ci indica l’Economia civile, nata nel ‘700 in Italia, a Napoli, grazie ad Antonio Genovesi, che oggi ha trovato in noti economisti quali il prof. Zamagni ed il prof. Bruni i suoi divulgatori.

Alla luce di quanto ho detto finora – ha affermato il Presidente Tiziana Di Sante – credo non ci siano dubbi su quale sia oggi, a mio parere, il ruolo di chiunque si trovi ad avere ruoli di responsabilità nei processi di sviluppo del nostro territorio: guardare ed ascoltare il territorio, coglierne le potenzialità, condividere le progettualità.

Nulla di nuovo, in fondo, sotto il sole.

Lo fecero i monaci benedettini – ha concluso il Presidente Tiziana Di Sante – quando, giunti nella Valle siciliana, vista l’abbondanza di legna, acqua ed argilla decisero di insegnare agli abitanti del luogo l’arte ceramica.

Abbiamo solide radici, dobbiamo ora cercare grandi ali”.