Progetto Lirico

La Fondazione Tercas, nel ricollegarsi ad una antica e non dimenticata tradizione teramana per la musica lirica, ha dato avvio, nel 1998, al PROGETTO LIRICO con la produzione,fino all’anno 2013, di ben 20 Opere Liriche realizzate a Teramo ed Atri con la collaborazione e il sostegno della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo e dei Comuni di Teramo e Atri, con il coordinamento dapprima e la direzione artistica successivamente della Società della Musica e del Teatro “P. Riccitelli” di Teramo e con il coinvolgimento di associazioni musicali locali e di tanti giovani artisti e tecnici della provincia di Teramo.
Una avventura esaltante che ha dato loro una importante occasione di esperienza e di crescita professionale accanto a valenti professionisti di prestigio nazionale ed internazionale in questo difficile settore dell’organizzazione culturale.
Tutte messe in scena nei teatri di Atri e Teramo (e dal 2005 anche in alcuni dei  migliori teatri delle Marche e dell’Abruzzo) le opere hanno sempre riscosso un grosso successo di pubblico e di critica incoraggiando la Fondazione a proseguire in questa prestigiosa e coraggiosa iniziativa culturale che ha sollecitato anche  l’interesse della comunità di Teramo alla costruzione, in città, di un Teatro per il quale la Fondazione Tercas ha accantonato già oltre un milione e mezzo di Euro.
Una capacità produttiva, quella della Fondazione Tercas, ogni anno sostenuta dal Ministero dei Beni Culturali, che oltre ad aver favorito diverse professionalità, si è sempre più affinata nel tempo e ha fatto registrare l’apprezzamento di riviste specializzate e persino dalla Rai che, in ben tre occasioni, ha registrato nel Teatro di Teramo la fortunata rubrica Prima della Prima, dedicata appunto alla musica Lirica.

LE PRODUZIONI DAL 1998 AL 2004

Il  triennio 1998-2000 ha visto rinascere, proprio nell’ottobre 1998, la Stagione Lirica Teramana per volontà e impegno della Fondazione Tercas con la collaborazione e il sostegno della Regione Abruzzo, della Provincia di Teramo e dei Comuni di Teramo e Atri, e il coordinamento della Società dei Concerti “P. Riccitelli” di Teramo. Il 16 ottobre 1998 con Madama Butterfly di G. Puccini prendeva dunque l’avvio un rinnovato impegno di Teramo e della sua provincia nei confronti dell’opera; un impegno accolto da uno straordinario favore del pubblico che per troppo tempo aveva dovuto lamentare l’assenza di produzioni liriche dei propri teatri.

Nelle tre stagioni realizzate, con due produzioni all’anno, per altrettante recite ciascuna (una nel Teatro Comunale di Teramo e l’altra in quello di Atri), la Stagione Teramana ha posto le basi della propria proposta incentrando la programmazione sui grandi titoli del repertorio italiano ottocentesco: nel 1998 insieme a Madama Butterfly, la Bohème di Puccini; nel 1999 La Traviata di Verdi e, nella stessa serata, Cavalleria Rusticana di Mascagni e I Compagnacci del compositore teramano Primo Riccitelli (che con quest’opera, nel 1922 inaugurò addirittura la stagione della Scala di Milano e del Metropolitan di New York. Una riscoperta di grande interesse per un’opera uscita dai consueti repertori, ma di significativa importanza musicale e drammatica della quale, dalla recita teramana, è stata tratta un’incisione discografica, in prima assoluta); nel 2000 furono messe in scena: Lucia di Lammermoor di Donizetti e Tosca di Puccini.
Un programma certamente impegnativo che è stato realizzato con soddisfazione del pubblico e di tutti gli artisti coinvolti. A tal proposito si vuol ricordare che, accanto a nomi illustri della scena lirica e musicale internazionale (come i direttori Massimo De Bernart o Piero Bellugi e i cantanti Rolando Panerai, Francesca Patanè, Armando Ariostini, Nicola Martinucci e altri), sono stati coinvolti giovani artisti che hanno concretizzato un’importante esperienza dando peraltro un’ottima prova interpretativa. E’ da notare inoltre la progressiva crescita dell’orchestra che nel corso del triennio ha saputo realizzarsi in una compagine ormai di provata capacità. Altrettanto deve dirsi dei tecnici e dell’organizzazione.
Dunque un triennio significativo che ha saputo unire alla proposta musicale di qualità (ampiamente remunerata dal pubblico e dalla critica), la costruzione di una realtà partita dal nulla, ma presto consolidatasi nella continuità svolgendo peraltro un ruolo culturale e sociale in una regione che (tra le poche in Italia)  non ha un Ente Lirico né un Teatro di Tradizione e che realizza annualmente poche esperienze sul versante del teatro musicale.
Le imprese liriche che hanno collaborato alla realizzazione degli allestimenti sono: per gli anni 1998 e 1999 “Gioacchino Gitto” di Roma e per il 2000 “O.S.L.I.” di Adriana Costa di Roma.

Nel il triennio 2001-2003 la Fondazione TERCAS ha realizzato, quindi, l’allestimento di sei opere italiane scelte sotto il comune denominatore della comicità, messa in relazione con i più diversi aspetti dell’amore e del matrimonio. Un originale e fortunato progetto denominato Il Sorriso in Palcoscenico ideato da Francesco Sanvitale che ne è stato anche il Direttore Artistico.
La scelta di affrontare questo repertorio fu legata dalla necessità di offrire al pubblico, dopo le produzioni del precedente triennio impostate sui grandi titoli del melodramma italiano, aspetti di quella che potremmo definire “l’altra faccia della medaglia” dell’opera, quel repertorio comico o gioioso che ha costituito un segmento tanto importante della creatività teatrale.
Il progetto complessivo non soltanto si basava sulla comune tipologia dei titoli proposti, e sullo specifico unico tema “matrimonio-amore”, ma intendeva affrontare lo sviluppo di questo genere musicale in un ventaglio cronologico che parte dai fasti del ‘700 e giunge fino alla produzione contemporanea.
La programmazione iniziò  nel novembre 2001 (9 e 11) con l’allestimento della più celebre opera di Domenico Cimarosa (compositore del quale ricorre quest’anno il bicentenario della morte: Venezia, 1801), Il Matrimonio segreto, che costituisce, in un certo senso, la summa dell’opera comica del ‘700 e, per la sua “modernità”, il ponte verso le esperienze ottocentesche del genere a partire dai migliori esempi rossiniani.
Nel marzo 2002 fu proposto L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti,  composto nel 1832 e capolavoro conclusivo di una certa concezione dell’opera comica che, partendo appunto dagli epigoni di Cimarosa, percorre i primi decenni dell’800. Dopo Donizetti, a parte alcune esperienze, sostanzialmente già datate al proprio tempo e ormai in ritardo verso i linguaggi della nuova opera italiana, bisognerà attendere l’avvento di esempi più complessi e psicologicamente meno lineari che sostituiranno alla risata schietta di una comicità immediata il sorriso ironico e spesso malinconico. Proprio a un titolo dimenticato dell’800 fu dedicato il secondo appuntamento del 2002: in novembre fu allestito Il Ritratto del guliese  Gaetano Braga, eseguito a Napoli nel 1858 presso il Teatro del Conte di Siracusa e che, benchè editato da Ricordi ed avendo buone qualità musicali e drammaturgiche, non ebbe grandi fortune. La proposta di questa opera di Braga oltre a inserirsi pienamente nelle tematiche del progetto triennale, voleva rappresentare altri aspetti da sottolineare quali le origini abruzzesi del compositore o la necessità di revisionare interamente il lavoro con la realizzazione di una partitura moderna e delle relative parti.
A marzo del 2003 fu la volta di un titolo di Rossini, autore che non poteva mancare nella realizzazione di un progetto dedicato all’opera comica e, senza complessi per scelte scontate, fu allestito Il Barbiere di Siviglia con la felice regia di Maurizio Nichetti.
A conclusione del triennio, nel novembre 2003, si proposero nella medesima serata nel Teatro di Atri, due atti unici contemporanei: Una domanda di matrimonio di Luciano Chailly, e Agenzia matrimoniale di Roberto Hazon.

Nella Stagione Lirica 2004 si sono prodotti e rappresentanti rispettivamente nel Teatro Comunale di Atri, Rigoletto ed in quello di Teramo Pagliacci.
Le produzioni, furono  affidate a giovani cantanti italiani avviati tutti ad una significativa carriera; stesso discorso per i direttori d’orchestra, che alla giovane età uniscono notevoli “curricula” professionali e internazionali, come il direttore inglese Julian Reynolds o l’italiano Massimiliano Stefanelli, che dopo una carriera di valore avviata giovanissimo, è balzato alle cronache internazionali per la direzione dell’Aida nel Teatro di Busseto con la regia di Franco Zeffirelli, produzione evidenziata come uno degli eventi più significativi delle celebrazioni per il centenario verdiano. Medesimo discorso vale per gli allestimenti, per i quali verranno scritturati registi, scenografi e costumisti di provata esperienza, come Ugo Gregoretti e Maurizio Nichetti o Santuzza Calì. Nella formazione dell’orchestra vennero rispettati categoricamente gli organici delle partiture originali.

 LE PRODUZIONI DAL 2005 AL 2013:

FONDAZIONI ALL’OPERA”  

Una capacità produttiva quella della Fondazione Tercas che nel 2005 ha registrato un arricchimento ed un ampliamento del percorso iniziato nel 1998 con l’avvio del Progetto Lirico Fondazioni all’Opera che di fatto ha attivato un circuito che ha portato l’Opera, e ai migliori livelli, in alcuni tra i migliori teatri abruzzesi e marchigiani.

In partnership con la Fondazione di PescarAbruzzo, la Fondazione CariChieti e la Fondazione CariFermo si è avviata dapprima la produzione delle Opere della Trilogia Popolare Verdiana Rigoletto (2005), Trovatore (2006), Traviata (2007), quindi le produzioni di Cenerentola (2008, con la regia di Massimo Ranieri ) dell’Otello di Verdi (2009 con con Renato Bruson interprete e regista) de  La Bohème (2010) con la Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli di Teramo in veste di Produttore Esecutivo.

Nell’anno 2011 la Fondazione Tercas ha affidato la Direzione Artistica al Maestro Massimiliano Stefanelli con il quale, in collaborazione con la Società della Musica e del Teatro Primo Riccitelli di Teramo in veste di Produttore Esecutivo,  ha programmato le Stagioni Liriche per il triennio 2011-2013 realizzando le messe in scena di Nabucco (2011), Mosè in Egitto e Manon Lescaut (2012), Macbeth (2013).

Fondazioni all’Opera è uno straordinario esempio di quella interazione sinergica che caratterizza l’agire delle Fondazioni: nel nostro caso le Fondazioni ex Bancarie: la Fondazione Pescarabruzzo, la Fondazione CariChieti, la Fondazione Carifermo e la Fondazione Tercas, in partnership con gli Enti Locali: nel nostro caso la Provincia di Teramo ed  i Comuni di Teramo, Atri,Fermo ed Ortona.

Si è data attuazione così a quei principi che informano il modo di operare delle Fondazioni teso a sviluppare i processi di cooperazione – soprattutto con gli Enti Locali – e a creare reti che vedono coinvolte risorse del territorio tutelando l’identità culturale quale presupposto fondamentale per lo sviluppo civile ed economico di ogni comunità.