L’Arte delle Fondazioni a portata di click

Da oggi è accessibile online, tramite Pc, Tablet e Smartphone, lo straordinario catalogo multimediale delle Collezioni d’Arte delle Fondazioni di origine bancaria, realizzato e curato dall’Acri, l’associazione che le rappresenta collettivamente. Il catalogo – che si chiama R’accolte perché intende accogliere e valorizzare nella loro specifica identità i patrimoni d’arte delle singole Fondazioni – censisce oltre novemila pezzi appartenenti a 59 collezioni di 52 Fondazioni, fotografati e schedati secondo i più accurati standard internazionali. Ci sono 5.509 dipinti, 1.583 disegni, 1.054 opere di ceramica, 609 sculture, 368 stampe, 112 articoli numismatici, 67 arredi, 13 opere di arte contemporanea, 10 strumenti, 5 foto d’arte, 4 oggetti di vetro: per un totale di 9.334 pezzi .

Il catalogo è accessibile dal sito dell’Acri, all’indirizzo http://raccolte.acri.it/

LE RACCOLTE D’ARTE DELLA FONDAZIONE TERCAS.

E’ possibile scoprire quindi anche i tesori della Fondazione Tercas che nel 1994 ha avviato  – con l’acquisto dalla duchessa Fiorella Acquaviva d’Aragona di un dipinto raffigurante il Cardinale Giulio Acquaviva (1546-1574) – una raccolta di opere d’arte che comprende n. 38 quadri e oltre 400 pezzi in maiolica e porcellana.

In particolare, la collezione di quadri comprende, oltre all’opera sopra citata, n. 21 disegni eseguiti con tecniche diverse (carboncino, olio, tempera) e n. 14 dipinti ad olio di Giovanni Melarangelo (Teramo 1903-1978) e n. 2 tele di Guido Montauti (Pietracamela 1918 – Teramo 1979); le prime due raccolte sono state acquistate, rispettivamente, nel 1995 e 1997 dal figlio dell’artista, Giuseppe Melarangelo, mentre le ultime 2 tele sono state cedute alla Fondazione dalla consorte dell’artista nel corso del 1997.

La raccolta di opere in ceramica è iniziata, invece, nel dicembre 2000, a seguito della donazione di quasi n. 100 opere da parte del M° Serafino Mattucci (1912-2004); la collezione, che oltre alle opere dell’artista comprende una decina di pezzi di altri autori, è in attesa di trovare adeguata collocazione in una delle sale espositive della Fondazione.

Nel 2003, poi, la Fondazione ha colto l’occasione di poter riportare a Teramo un’ampia collezione di opere in ceramica e porcellana, prevalentemente di maestri e scuola castellana, che abbraccia un periodo che va dai primi del seicento ai primi del novecento.

La collezione (ora denominata Collezione Gliubich, ma nota anche con il nome De Felici ovvero De Felici-Gliubich) è stata raccolta, per un arco di due secoli a partire dalla prima metà del XIX secolo, dalla della famiglia abruzzese Marchesi De Felici Del Giudice di Pianella, in Provincia di Pescara; dopo che nel 1994 era stato apposto, tramite decreto ministeriale, il vincolo della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Storici e Artistici dell’Abruzzo, l’insieme delle opere è stato ceduto, nel 2000, al signor Marcello Gliubich dell’Aquila, da cui la collezione è stata infine acquistata dalla Fondazione.

La raccolta comprende attualmente circa 300 pezzi tra targhe, piatti, tondi, vasi e albarelli da farmacia di autori appartenenti alle maggiori famiglie di maestri ceramisti castellani quali Gentile, Grue, Cappelletti, Fuina, ma anche provenienti da Bussi, Capodimonte, Faenza, oltre che da laboratori cinesi, francesi, nord-europei, di Sèvres, Richard – Ginori, Meissen; essa è ospitata nelle sale espositive di Palazzo Melatino, storico immobile divenuto ad inizio 2010 sede dell’Ente.

In occasione dell’inaugurazione di quest’ultima, infine, sono state concessi in comodato, al fine di essere anch’esse ivi esposte, 6 preziosi vasi in ceramica della collezione Orsini Colonna,datati sedicesimo secolo, di proprietà di Banca Tercas Spa.

L’arte e la cultura sono di gran lunga il principale settore d’intervento delle Fondazioni di origine bancaria, che con le loro erogazioni in questo campo – più di 4 miliardi di euro in dieci anni – oltre all’organizzazione di eventi e mostre, sostengono la conservazione e la valorizzazione dei beni artistici presenti sui territori. Non è tuttavia noto ai più che esse detengono collezioni d’arte molto interessanti, a disposizione delle loro collettività ma meno conosciute e fruibili per un pubblico più vasto.

Si tratta di un patrimonio ampio che, nella varietà della sua composizione (opere di pittura, scultura, arredi, suppellettili, strumenti musicali, etc.) e nella sua stratificazione temporale, può essere considerato come il volto storico e culturale dei diversi territori e può offrire un’interessante lettura delle vicende collezionistiche delle Fondazioni. È, dunque, con l’intento di mettere un simile patrimonio a disposizione di un pubblico ampio e in particolare dei giovani, che l’Acri ha voluto realizzare questo ricchissimo catalogo, che verrà ulteriormente implementato nel tempo.