Documenti dell’Abruzzo Teramano

La Fondazione Tercas nell’ambito delle attività di valorizzazione dei beni artistici dei nostri territori, si affida alle nuove tecnologie, procedendo all’AGGIORNAMENTO e MESSA ON LINE dell’applicazione dedicata ai DAT  (Documenti dell’Abruzzo Teramano) e ai principali eventi culturali.

Grazie ai nuovi interventi tecnici, il materiale informativo e multimediale che costituisce questo immenso patrimonio sarà consultabile ON LINE da qualsiasi piattaforma WEB e da qualsiasi parte del globo in piena mobilità.

L’importante è avere un comune Tablet o Smartphone dotato di una connessione ad Internet.

L’accesso ai contenuti non sarà più limitato ad un supporto fisico come un CD ROM o un Totem statico relegato tra le mura della Fondazione, ma potrà avvenire comodamente da qualsiasi parte del mondo entrando nel portale del sito web della Fondazione Tercas cliccando sulla sezione dedicata.

Nello specifico sarà possibile consultare le oltre 5ooo pagine della collana dei DAT comodamente da casa o dal proprio tablet con la possibilità di effettuare ricerche storiche, salvare i contenuti o stamparli.

 

I DOCUMENTI DELL’ABRUZZO TERMANO. 7 VOLUMI 16 TOMI 5042 PAGINE 6147 ILLUSTRAZIONI

La collana dei sette volumi dei “Documenti dell’Abruzzo Teramano” costituisce un progetto editoriale di grande rilievo culturale che, promosso agli inizi degli anni 80′ dall’allora Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo,  è stato ereditato e portato a termine dalla Fondazione Tercas e dalla Banca Tercas SpA.

Imponente per taglio sistematico, censimento, rigore scientifico, studio e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio della provincia di Teramo, l’intera Collana consta di sette volumi suddivisi in 16 tomi per un totale di 5042 pagine e 6147 illustrazioni ed offre una rilettura del territorio della provincia di Teramo (dalla Preistoria all’ Unità d’Italia) naturalmente diviso dalle sue vallate fluviali, e consente di avere una visione complessiva e capillare dell’arte, dell’archeologia e della storia, dei monumenti e dei beni artistici presenti.

Direttrice dell’opera è la professoressa Luisa Franchi dell’Orto che si è avvalsa di un comitato di edizione composto da Ferdinando BolognaMario del Treppo e Antonio Giuliano e di un comitato di redazione composto da Nerio Rosa e Adelmo Marino.
La  pubblicazione è iniziata nel 1983 con il Volume I su  “La valle Siciliana o del Mavone” ed è proseguita quindi nel 1986 con il Volume II su La valle del medio e basso Vomano, nel 1991 con il volume III su La valle dell’Alto Vomano ed i Monti della Laga, nel 1996 con il volume IV Le valli della Vibrata e del Salinello, nel 2002 con il volume V “Dalla valle del Piomba alla valle del Basso Pescara, nel 2003 con il volume VI “Dalla valle del Fino alla valle del Medio e alto Pescara per concludersi nel 2007 con il volume VII su Teramo e la valle del Tordino.
L’opera contiene i risultati di una ricerca essenzialmente rivolta alle testimonianze archeologiche e storico-artistiche della provincia “storica” di Teramo (cioè anteriore alla costituzione della provincia di Pescara nel 1927) estesa dal corso del Tronto a quello del Pescara e dall’Appennino alle coste adriatiche.

L’arco cronologico esplorato va dalla Preistoria alla fine dell’Ottocento.

Se la ricerca si è incentrata sui “documenti” figurativi (opere d’arte o di artigianato artistico, fino a testimonianze significative di cultura materiale) non sono state tuttavia trascurate le testimonianze di ordine storico, perciò ai saggi e alle schede riservati ai documenti di cultura artistica e archeologica, sono stati affiancati contributi atti a delineare puntuali aspetti di eventi storici e altri sono stati dedicati a testimonianze musicali colte o folkloriche (nel volume II raccolte in un CD), a particolarità dialettologiche, alle connotazioni geografiche dei territori presi in esame, a singolarità botaniche, a sopravvenienze di feste, danze, giochi antichi.
In ogni volume, un tomo è stato inoltre dedicato a un “Dizionario Topografico e storico”che, sotto la voce di ogni centro urbano (comune, frazione, località) presente nell’area indagata, ha raccolto una lettura del tessuto urbano, delle sue evenienze artistiche minori, dell’etimologia del nome, delle notizie storiche ad esso relative, delle epigrafi, degli stemmi e l’inventario cronologico degli archivi storici comunali e degli archivi parrocchiali.
Lo schema con cui sono stati realizzati i volumi (schede e saggi affiancati dal “dizionario topografico e storico”) è assolutamente originale ed è un unicum nella catalogazione del patrimonio culturale italiano.
La provincia “storica” teramana è l’unica in Italia a possedere una così capillare documentazione.
Per larghissima parte i volumi hanno pubblicato materiale inedito o poco noto e sono già diffusi nelle università, nei musei e nelle biblioteche non solo italiane, ma europee americane e australiane.
La ricerca ha posto in luce i collegamenti del territorio preso in esame con il flusso della storia e della civiltà artistica italiana ed europea e con una produzione artistica spesso di alta qualità e per alcuni aspetti addirittura ricca di elementi anticipatori rispetto ad opere più note.

La ricerca si è giovata di studiosi di alto profilo che hanno fattivamente collaborato con studiosi e privati ricercatori dell’area presa in esame.

I DAT sono oggi uno strumento prezioso fondamentale per le numerose tesi di laurea assegnate nelle locali università.

La Valle Siciliana o del Mavone

I due tomi dedicati alla «Valle Siciliana o del Mavone» costituiscono il primo volume dei Documenti dell’Abruzzo Teramano, un’opera che si propone di offrire in una esposizione scientifica e sistematica i risultati della ricerca storico-artistica condotta capillarmente sul territorio della provincia di Teramo.

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La Valle del medio e basso Vomano

L’area presa in esame nel secondo volume dei Documenti dell’Abruzzo Teramano è la valle del medio e basso Vomano, cioè le due fasce collinari a sinistra e a destra del corso del fiume da Basciano a Montepagano: una striscia di territorio che inizia alla confluenza del Mavone con il Vomano e termina sulle alture prospicienti l’Adriatico. Suddivisione territoriale dettata da ragioni funzionali – come già si avvertì nella nota introduttiva al primo volume di quest’opera – per le necessità intrinseche ad una ricerca capillare e, per quanto possibile, esaustiva.

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La Valle dell’alto Vomano ed i monti della Laga

Il terzo volume dei Documenti dell’Abruzzo Teramano prende in esame un’ulteriore porzione della provincia di Teramo delimitata dal versante sinistro della valle dell’alto Vomano ed estesa, sull’arco dei Monti della Larga, ai territori dei comuni di Montorio al Vomano, Crognaleto, Cortino, Rocca Santa Maria e Valle Castellana.

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Le Valli della Vibrata e del Salinello

Il quarto volume dei Documenti dell’Abruzzo Teramano prende in esame una vasta porzione della provincia di Teramo racchiusa a nord dai corsi del Tronto e della Vibrata e a sud da quello del Salinello: ad oriente il limite è segnato dal mar Adriatico, ad occidente dai confini dei comuni di Civitella del Tronto e di Campli, sul profilo delle Montagne Gemelle, di Campli, appunto, e dei Fiori.

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Dalla valle del Piomba alla valle del basso Pescara

L’area presa in esame dal quinto volume dei Documenti dell’Abruzzo Teramano si incentra sulla città di Atri ed il suo territorio dalla costa adriatica alle alture del preappennino, ma comprende anche una larga fascia a ridosso del mare fino alla foce del Pescara. La ragione di questo “sconfinamento” dai limiti dell’odierna provincia teramana è storica: fino al 1927, quando fu costituita la provincia di Pescara, l’Abruzzo teramano poneva i suoi confini lungo il corso dell’Aterno-Pescara estendendosi all’interno fino a comprendere l’abbazia di San Clemente a Casauria.

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Dalla valle del Fino alla valle del medio e alto Pescara

L’area presa in esame in questo volume, posta tra i fiumi Fino e Tavo a nord e il Pescara a sud, rappresenta l’ultimo lembo meridionale della provincia storica teramana, un’area vasta e ricchissima di testimonianze fin dall’antichità piú remota, certamente per la reale abbondanza delle sue risorse agricole e pastorali, ma soprattutto per la presenza di numerosi e facili assi viari, tra cui i tratturi, lungo i quali si sviluppavano i commerci e correvano contatti e scambi culturali non solo verso le regioni meridionali e quelle della costa tirrenica, ma anche, lungo l’Adriatico, per terra e per mare, verso l’Europa a nord e, a sud, verso l’Oriente, in particolare la Terra Santa.

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Teramo e la valle del Tordino

Con questo settimo volume si concludono i Documenti dell’Abruzzo Teramano. L’area presa in esame si articola lungo il corso del fiume Tordino e del suo affluente Vezzola dalle pendici dei Monti della Laga fino al mare: ancora una volta una zona ricca di insediamenti fin dalla preistoria, fittamente abitata in età preromana e romana, con la consueta, straordinaria continuità fra antichità e medioevo che si registra costantemente nel territorio della provincia storica teramana.

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